di Luigi Asero
Mentre il premier Matteo Renzi continua con il suo “elicottero blu” a promuovere le ragioni del suo referendum nei salotti buoni degli “amici suoi” (compresi i Vincenzo De Luca), il Movimento 5 Stelle prosegue il suo “treno tour” in 47 tappe (tante quanti gli articoli della Costituzione che i renziani vorrebbero modificare).
Ieri due tappe in Sicilia, Messina e Caltanissetta, con la presenza di Alessandro Di Battista, Ignazio Corrao, Azzurra e Giancarlo Cancelleri, Manlio Di Stefano.
Di Battista parla insieme ai suoi delle ragioni del NO (ragioni che condividiamo totalmente) spiegando in piazza Cairoli a Messina, così come in piazza Garibaldi a Caltanissetta che “Queste riforme servono a togliere l’ennesimo diritto ai cittadini, quello di votare i parlamentari trasformandolo nel’ennesimo privilegio da garantire alla classe politica”.
E riferendosi alla classe politica italiana in generale chiede alle platee: “…quella classe politica che ci ha rubato negli ultimi 30 anni nella sanità pubblica, nei trasporti, con le riforme delle pensioni; cioè coloro che hanno distrutto la nostra vita. Chiedo ai cittadini italiani: se coloro che ci hanno rubato in casa negli ultimi 30 anni ora vengono da noi dicendo ‘oggi ti cambiamo la serratura e ti promettiamo che non ti ruberemo più’, ancora ci credono? Oggi dire no al Referendum significa mettersi di traverso a un sistema che ci ha impoverito“.
Duro, come è giusto che sia contro il premier Matteo Renzi quando afferma: “Penso che il presidente del Consiglio sia un po’ frustrato perché ha delle difficoltà grandi e nomina i 5 stelle ogni 4 parole. Non voglio rispondergli, lui sta esprimendo la rabbia, la cattiveria, l’immoralità le menzogne. Gli rispondo solo con un sorriso. Mi auguro che un giorno anche lui magari fuori dalla politica possa ricevere gli abbracci o le pacche sulle spalle che riceviamo noi. Non cambierei per nulla al mondo il sostegno che da a noi il popolo italiano in cambio di frattaglie di potere che lo fanno sentire forte. Magari perché gira con l’elicottero di Stato. Noi ci sentiamo importanti a girare in mezzo alla gente nei treni regionali a sentire i problemi veri“.
Non si sottrae alla discussione di questi giorni: lo scandalo firme false a Palermo dichiarando, ma in effetti è già stato fatto al momento della pubblicazione di questo articolo, che “Non facciamo sconti a nessuno, valutiamo chi sono gli indagati e chiederemo loro di auto sospendersi. Pensate comunque se tutti avessero i comportamenti del Movimento cinque stelle di fronte alle inchieste di mafia, non di fronte a inchieste su firme ricopiate. Nonostante ciò, se è tutto vero, è stato un errore grande e grossolano per delle elezioni nelle quali peraltro nessuno del movimento è stato eletto. Applicheremo la fermezza e chiederemo loro di sospendersi“.
Il tour continua, le ragioni del NO dovrebbero essere chiare a tutti ben oltre quanto ben spiegato da Alessandro Di Battista, ma noi -fino al 4 dicembre- insisteremo a spiegarle. Tornandoci su ogni volta che sarà possibile.